Lo Spritz Veneziano! Amore alla vita

Lo Spritz Veneziano! Amore alla vita

Letras | Cocina

dsc01382Dopo la mia gradevole e recente scoperta della scritrice italiana Natalia Guinzburg, attraverso l’audio libro su “Le piccole virtù” –che non ho ancora letto ma invece ascoltato dalla voce dell’attrice Giovanna Mezzogiorno–, ho voluto scrivere due parole al riguardo, colpita dall’immenso valore di questo testo e non solo. I suoi pensieri, a volte drasticamente veri, restano al di là delle equazioni del tempo, perché i rapporti umani di cui lei parla si sviluppano o si spengono sempre a partire dagli stessi stimoli; i rapporti umani non provano né affinità né disagio con il tempo, fanno la loro strada, quasi indipendentemente.

mascaraInvece noi crediamo il contrario, ci vantiamo di aver fatto grandi progressi nel campo dei rapporti umani lungo la storia che, pur essendo tuttavia validi, non rivelano aspetti diversi o qualche guida precisa per non perpetuare i soliti errori. E andiamo dallo psicologo, e gli parliamo delle nostre cose, delle nostre paure, delle nostre fobie, del nostro stress, dell’insicurezza, del silenzio, della nostalgia. E poi, di ritorno a casa, ci lasciamo subito invadere dalla collera quando il cretino davanti a noi ferma la macchina un’attimo per rispondere il telefono. E poi, arrivati a casa, ci sentiamo stanchi, i nostri figli vogliono parlarci ma siamo sfiniti, mangiamo in fretta, guardiamo la TV e ci addormentiamo davanti, andiamo a letto e non riusciamo a dormire, soffriamo d’insonnia, prendiamo le pastiglie, e alle 7 suona di nuovo la sveglia. Si ricomincia.

mascara-11Abbiamo veramente fatto grandi progressi nell’ambito dei rapporti umani, abbiamo dei bravi professionisti che se ne occupano, non c’è dubbio, ma abbiamo fatto anche le guerre, troppe, perché? Siamo forti, intelligenti, siamo arrivati alla Luna, a Marte, e a qualsiasi luogo dove ce lo proponiamo, abbiamo inventato tante cose, siamo dotati di tanti talenti. Eppure non abbiamo ancora vinto la paura di aprirci all’altro, e di amarlo, per crescere, per evolvere, per essere più vicini ai nostri figli, ai genitori, per capirli e goderceli, per infine riuscire ad assaporare ogni giorno e ogni minuto l’inestimabile mistero della vita.

dsc01293Come dice Natalia Guinzburg, l’amore alla vita genera l’amore alla vita. Quello dovremmo imparare. Ad amare la vita così come viene, anche se ultimamente Dio sembra essere sparito. Tocca inanzitutto a noi, che non siamo ricchi e che neanche abbiamo vissuto la povertà o la miseria, tocca insensatamente a noi essere i più insoddisfatti, i più tristi, paurosi, indolenti…
È appunto la ragione perché ho voluto preparare lo Spritz, l’aperitivo più conosciuto e amato dai Veneziani, che accompagna le serate inconfondibili, le feste e i brindisi che si svolgono nella città.

dsc01279E allora con gli occhi chiusi ci andiamo con il pensiero, durante il carnevale, indossiamo una bella maschera che ci protegge dagli altri, da noi stessi, ci rende più liberi, meno paurosi, più decisi; i nostri difetti li teniamo nascosti, siamo audaci, abbiamo potere su di noi e sugli altri, la possibilità di ridere, di parlare senza riserve; troviamo la voglia di stare allegri, senza rimorso, di offrirci spontaneamente e, per la prima volta nella nostra vita, ci sentiamo pronti per concretare il nostro più caro desiderio, come dice Natalia Guinzburg, di avere dall’altro –e soltanto– un po’ di misericordia. Un po’ di prossimità. Un po’ di franca intesa.

dsc01289dsc01329All’improvviso apriamo gli occhi e adesso siamo a casa, senza maschera, in silenzio, da soli. Avvertiamo ancora lo sbozzo di un sorriso sulle labra e ci sorprende. Anzi, ci fa sentir bene, leggeri, rinnovati, fiduciosi di affrontare la giornata con quel po’ di misericordia affabile che ci siamo portati dalla fantasia. Ma appena ci avviciniamo alla porta si intromette un soffio d’aria incerta e il lieve sorriso svanisce definitivamente. Usciamo. Il traffico ci provoca collera, il lavoro stanchezza, i figli il senso di colpa e la sveglia non ci dà pace. Nonostante ciò, ogni tanto, per necessità e quando nessuno ci vede, ci prendiamo la libertà di sognare e torniamo a Venezia ad amare la vita. Dopo qualche giro uno di noi vince e riesce a rincasare con il sorriso che non svanirà più. Non ce la faranno tutti, ne saranno pocchi, ma comunque basteranno per addolcire il mondo che senza la loro misericordia ormai non sarebbe più possibile.

Alla vostra salute!

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Spritz Veneziano

Ovviamente esistono delle scuole di pensiero su quale può essere l‘ingrediente migliore e sulle porzioni della miscela; per questo motivo ogni bar a Venezia lo fa in maniera leggermente diversa, ma la più conosciuta è quella che vi propongo, inoltre facile da preparare.

Ingredienti:
1/3 Aperol
1/3 Vino bianco secco
1/3 seltz o acqua gasata
cubetti Ghiaccio q.b.
½  fetta d’arancia

dsc01355Preparazione:
In questa ricetta le dosi si riferiscono a un solo Spritz, quindi per prepararne più di uno basterà fare le proporzioni con gli ingredienti indicati.

Per preparare lo spritz iniziare tagliando l’arancia a fette; mettere il ghiaccio nel bicchiere, riempire 1/3 di bicchiere con l’Aperol e 1/3 con il vino bianco. Spruzzare infine l’acqua gasata e guarnire con la fetta d’arancia.

dsc01386dsc01400Chips di Zucca Croccante

Fra i tipici antipasti veneziani che acompagnano lo spritz si trovano le verdure fritte. Ecco una versione salutare delle patatine.

Ingredienti:
1 zucca di 600 g circa
olio extravergine di oliva
2-3 rametti di rosmarino
4-5 foglie di salvia
Fiocchi di sale q.b.
pepe q.b.

dsc01340Preparazione:
Tagliare la zucca, senza sbucciarla, a fettine sottili utilizzando una mandolina, un’affettatrice o un coltello ben affilato.
Accendere il forno a 180°. Foderare con la carta da forno una teglia e disporre le fettine di zucca. Spennellare con l’olio d’oliva e aggiungere il rosmarino e la salvia.

dsc01343Infornare per 35-40 minuti fino a che risulterà ben dorata. Togliere la zucca dal forno, cospargerci sopra i fiocchi di sale e condire con il pepe, collocare in una ciotola. Si può abbinare anche con semi di zucca tostati e salati e olive verdi.

dsc01376Marisa Bergamasco
(Affezionata alla scrittura, alla buona cucina, al mangiare bene e ai buoni e grandi affetti, agente di viaggi di professione, sognatrice di vocazione, per sempre…)

De India: Masala Chai

De India: Masala Chai

Letras | Cocina

dsc09500Cada comienzo de año se parece a un lunes. Se toman o se intentan tomar resoluciones nuevas, se inician las dietas de desintoxicación, aumenta el número de inscripciones en los gimnasios, de fieles en la iglesia, de mujeres en la peluquería cambiando estilos y colores, de esperanzas.

He recibido en mi correo varias ideas de regímenes a base de lechugas y otras frugalidades y algunos ejemplos de té depurativos, milagrosos –según sus creadores– para mitigar las consecuencias de este período de fiestas y comilonas. Justo y necesario probarlos.
Sólo que en mi caso, y luego de tantas dietas fallidas y exitosas, he resuelto consentirme un comienzo de año menos riguroso, más permisivo, pues sabemos que aquello prohibido adquiere un rol protagónico, se torna brillante y aumenta el deseo de conseguirlo, tocarlo, sentirlo, gustarlo, dominarlo. Claro que si usted ha tomado una resolución vital, entonces deberá ajustarse a sus exigencias. Ya no seré su referente con esta noción medio alocada que se me ha ocurrido en estos días sino su más devota seguidora y si me pide ayuda lo asistiré con alegría.

dsc09471De todas maneras usted me conoce. Opto, siempre que sea posible, por una alimentación sana, la forma más amigable de comer bien, sin privaciones ni ayunos que traerán consigo el enorme riesgo de malograr o abandonar hasta los mejores propósitos.

Le propongo un té, que si bien dicen tiene muchas propiedades revitalizantes, a mi me gusta porque es rico! El Masala Chai es una bebida muy popular en la India. Se toma a todas horas: para desayunar, comer o cenar, en casa, en la calle o cuando se visita una tienda, no vacilarán en ofrecérselo.
“Masala” es el nombre que se da a una mezcla de especias muy usada en la cocina hindú, literalmente significa “mezcla de especias calientes”, porque dan calor al cuerpo, y “Chai” significa té en hindú. El Masala, como se llama en India, es la mezcla de té negro con cardamomo, canela, jengibre, clavo, pimienta negra, cayena y nuez moscada. En realidad, no hay recetas para preparar un Masala Chai. Sí secretos. Dicen que cada familia en India prepara el suyo propio mezclando sus especias favoritas y esta combinación particular es transmitida de generación en generación. Su aroma seduce y su sabor nos sorprende y dispara el resto de los sentidos. Aunque los ingredientes pueden variar bastante, el sabor es siempre intenso, fresco y algo picante. Es importante que al servir, se haga desde lo alto, así se consigue que la bebida se oxigene y adquiera su gusto definitivo.

masala-chaiM&R Tours –recuerda que le he contado de nuestra agencia de viajes?– se ocupa, entre otras cosas, de acoger viajeros provenientes de la India en cualquier lugar de Sudamérica donde quieran pasar sus vacaciones. Y a través de estos años de no poco trabajo hemos aprendido a comprender cómo piensan, en qué creen, qué no dicen cuando dicen algo, qué esperan. Quizá cueste más entenderlos que quererlos, pues lo primero requiere cierto tiempo, lo segundo no más de un instante.

Para usted mi versión personal de este té tradicional de la India. Para nuestros indios: gracias!

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Masala Chai

Ingredientes: para 2 tazas
1 ½ tazas de agua
½ taza de leche (en mi caso uso de cabra)
2 cucharaditas generosas de té negro en hebras (o 2 saquitos de té)
3 cucharaditas de azúcar mascabo
1 cucharada de miel
1 cucharadita de jengibre fresco rallado
3 frutos de cardamomo (descartar las vainas y utilizar las semillas de su interior)
6 granos de pimienta negra
1 rama corta de canela
1 cucharadita de pétalos de rosa secos (opcional)

dsc09377dsc09371dsc09398dsc09390dsc09383dsc09386En una cacerolita pequeña hervir el agua, bajar el fuego y agregar la leche, el azúcar, la miel y cocinar por 3 a 5 minutos. Añadir el té y las especias, revolver bien y tapar el recipiente. Cocinar 5 minutos más a fuego lento.

dsc09459Apagar el fuego y dejar reposar por 5 minutos. Colar y servir desde lo alto.

dsc09463dsc09464dsc09483Marisa Bergamasco
(Aficionada a la escritura, al buen cocinar y al buen comer y a los buenos y grandes cariños, de profesión agente de viajes, soñadora de vocación, por siempre…)

Budín de Navidad y Rompón

Budín de Navidad y Rompón

Letras | Cocina

dsc08568Mi madre prepara el pan dulce todos los años, y no sólo para estas fiestas, lo hace cualquier otro día, aunque no haya para festejar más que las ganas de meterse en la cocina a esperar el trabajo lento de la levadura y después, claro, la embriaguez final de comerlo como postre, merienda o antídoto infalible para las tristezas.

dsc08571De siempre homenajeo a mi madre, pero desde que mi querida Eli, la madre de mi mejor amiga, se nos ha ido hace poco quién sabe a qué mejor mundo, me apura el miedo de perder la mía, me anda pisando los talones y arrancándome alguna lágrima por la que se fue y por la que aún nos queda, quiera Dios que el tiempo que ella elija seguir acompañándonos.

dsc08564Mi madre prepara el pan dulce con levadura fresca, frutas abrillantadas, esencias y todo lo necesario. El pan dulce con forma de panettone. En cambio, hoy, elegí una variante, igualmente rica, húmeda y fácil de servir pues su altura, como es el caso del panettone, no implicará un posible derrumbe del pan dulce o de partes de la porción cuando tome contacto con el cuchillo, o tampoco la pérdida de algunas de sus frutas que, a menos que la confianza sea mucha con aquel que se siente al lado, no sabremos si recogerlas o si dejarlas ahí, y en todo caso, ahogaremos infelizmente el antojo de presionarlas con los dedos y llevarlas a la boca en un bocado que para mí representa el motivo principal por el cual me acerco al pan dulce. Un bocado malogrado. Una pena evitable.

dsc08597El pan dulce de mi mamá lo comeré en su casa. Hoy, como dijimos, compartiré con usted la receta de este budín y si me permite, dos o tres nostalgias que me vienen cerrando el buen ánimo y el aliento si no les pongo un poco de orden.

Mi querida Elisa, para Navidad, preparaba el rompón, una bebida alcohólica típica chilena que lleva como ingredientes leche, huevos y agua ardiente, característica de la Región de los Lagos, al sur de Chile, donde habitaba. Y además, con “don Fredy”, así llamo yo a su marido, quien anda con ganas de unírsele como si acá no le sobrara el cariño, (tendré que arreglar cuentas con él algún día…) cocinaban las galletas navideñas con cardamomo, canela y clavos de olor. Puedo abrir aquel frasco de galletas con los ojos cerrados y aspirar el disparo punzante del perfume de las especias. Elisa cocinaba poco, pero lo hacía con gran organización, siguiendo un método y sin amilanarse hasta salir airosa y con resultado elogiable, como enfrentó y llevó a buen fin cada encargo (hasta el último de despedirse) que le entregó la vida o que buscó sola porque no podía estarse quieta.

dsc08579Homenajeamos, si le parece, a las madres, a las que no están y a las que siguen leudando panes dulces o caminando algún vericueto de los tantos que prefieren andar para que los hijos encuentren luego un destino más bondadoso.

Feliz Navidad! Para usted y su familia, para su madre, presente o no, feliz Navidad para todos!

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Budín de Navidad

Ingredientes:
150 ml de aceite de oliva extra virgen
200 grs de azúcar orgánico
50 grs de miel
3 huevos
Ralladura de un limón y una naranja
1 cdta. de extracto de vainilla
200 grs de harina integral
150 grs de harina de arroz integral
2 cdtas. de polvo de hornear
1 pizca de sal
2 cdas. de Cognac o de algún licor que tenga en casa
100 grs de fruta abrillantada picada
100 grs de nueces picadas groseramente
100 grs de almendras picadas groseramente
100 grs de pasas de uva

dsc08506Preparación:
Batir enérgicamente el aceite de oliva con el azúcar orgánico y la miel. Agregar los huevos enteros de a uno por vez, perfumar con las ralladuras del limón y la naranja y el extracto de vainilla. Mezclar las harinas con el polvo de hornear y la sal y añadir intercalando con el coñac. Si hiciera falta agregar un poco de leche.

Unir todas las frutas con una cucharada de harina integral para que durante la cocción permanezcan distribuidas uniformemente en la masa. Incorporar a la mezcla anterior las frutas revolviendo con movimientos suaves. Verter en un molde de budín inglés previamente embebido en aceite de oliva y estacionado unos minutos en el freezer.

dsc08514dsc08516Cocinar durante 50 a 60 minutos a fuego moderado o hasta que al insertar un palillo en su interior lo retiremos limpio.

Dejar enfriar por 5 a 10 minutos y desmoldar. Decorarlo con una reducción de mermelada de frutos rojos. Para ello diluir 2 cucharadas de mermelada con 2 de agua y 1 de miel a fuego lento. Perfumar la reducción con unas gotas de jugo de limón y esparcir sobre el budín. Decorar con las frutas de su preferencia.

dsc08552dsc08583Rompón de Eli

Ingredientes:
1 litro de leche
2 yemas de huevo
2 cdtas. de extracto de vainilla o las semillas de una vaina
1 palito de canela en rama
100 grs de azúcar orgánico
aguardiente: la cantidad que desee

dsc08530Preparación:

Hervir la leche con la vainilla, el azúcar y la canela. Cuando alcanza punto de ebullición retirarla del fuego.
Batir las yemas y agregarlas a la leche, cuidando de que no se corten. Para ello vertemos un poco de la leche sobre las yemas, revolvemos bien y luego las añadimos al resto de la leche.

dsc08544Volver la mezcla al fuego y batir hasta que comience a espesar. Dejar enfriar y por último agregar el aguardiente.
Envasar en una botella de vidrio y reservar en la heladera hasta el momento de servir. Debe estar bien frío.

dsc085581Marisa Bergamasco
(Aficionada a la escritura, al buen cocinar y al buen comer y a los buenos y grandes cariños, de profesión agente de viajes, soñadora de vocación, por siempre…)

La gran luna. La «super luna»

La gran luna. La «super luna»

Letras | Cocina

La he visto ya. Es impenetrable en su hermosura! Con un contorno definido a lápiz, y un halo de luz y una voz que enmudece.
Avergüenza mirarse y mirarla. Es el beso del cielo…
Salí a buscarla entre los hostiles edificios, pero ella ganó, y yo también.

Le comparto una de mi madre, que aún vive, aunque no ya con la gracia y los gestos de niña que me consintieron – o mejor, enviciaron – hasta mi primera juventud. Ella veía, en la mancha grisácea que lleva dentro la luna llena, un carro tirado por caballos, y me explicaba cada vez dónde empezaba y donde terminaba su diseño, con la sonrisa ancha y plena y los dedos señalando el cielo. Yo veía lo mismo, claro, porque me gustaba pensar entonces que pudiese ser cierto.

Tantas veces me dio vuelta este asunto de la luna como para empezar un libro, un cuento, una novela, un ensayo, no sé, algo para decir. Me parece buena idea y de pronto la descarto. En fin, cosas que me vienen en mente, cosas con emoción…

Me adelanto al postre que le traeré en el próximo encuentro, porque esto de la luna me puso en estado de tomar chocolate con leche, como aquel que me preparó mi madre en la mamadera del año… nunca lo diré…

dsc04900No creo que sea necesaria la receta, sin embargo, y aprovechando el aire de confidencia, le dejo mi versión adulta:

dsc049051 cucharadita de cacao amargo (vamos a endulzarlo luego, no precisamos cacao dulce, y además es más natural)

2 cucharaditas de azúcar integral (no queremos las calorías vacías del azúcar blanco, en cambio, preferimos el consumo habitual de azúcares no refinados que contribuye a aumentar la ingesta de compuestos antioxidantes)

1 taza de leche de cabra (por los beneficios de su alta digestibilidad)

Mezclar el cacao amargo con un poquito de agua caliente para facilitar la disolución de posibles grumos. Agregar la leche caliente y endulzar con el azúcar orgánico.

dsc04912Y que le pese al invierno nuestro desafío!!

dsc04918PD: Hay días en que la tierra me provoca ganas de llorar, la tierra con sus trabajos y algunas de sus gentes. Pero cómo se puede vivir -me pregunto mientras voy y corro y tolero lo que viene llegando- en la luna para siempre?

Marisa Bergamasco
(Aficionada a la escritura, al buen cocinar y al buen comer y a los buenos y grandes cariños, de profesión agente de viajes, soñadora de vocación, por siempre…)